SOTTOSCRIZIONE PER IL PROGETTO DI RESTAURO DELLA “SCALEA” DELL’ARCH. GIUSEPPE SOMMARUGA A SANTA MARIA DEL MONTE
SOTTOSCRIZIONE PER IL PROGETTO DI RESTAURO DELLA “SCALEA” DELL’ARCH. GIUSEPPE SOMMARUGA A SANTA MARIA DEL MONTE
In occasione del 150° anniversario della nascita e del 100° della morte del grande architetto del Liberty Giuseppe Sommaruga, la sezione di Varese di Italia Nostra intende procedere al restauro della scalea (così veniva da lui chiamata) che si trova in prossimità dell’arrivo della funicolare al Sacro Monte.
A tale scopo, viene lanciata una sottoscrizione tra soci, simpatizzanti, amici, industrie e associazioni al fine di raccogliere i fondi occorrenti, che si aggirano su una cifra intorno ai 20.000 € .
Al raggiungimento della cifra necessaria, procederemo ad appaltare i lavori.
Le donazioni vanno fatte con bonifico sul cc. Unicredit di Italia Nostra, sezione Varese,
IBAN IT36A 02008 10806 000103246022, con la causale:
“Nome e Cognome del donatore o Nome dell’impresa, Codice fiscale o Partita IVA, e-mail del donatore, e la dizione Elargizione liberale per restauro della Scalea di Sommaruga a Santa Maria del Monte, Varese”
La donazione che viene elargita, oltre che meritoria per la conservazione del meraviglioso patrimonio ambientale e culturale in cui viviamo, consente anche di godere dei benefici fiscali di legge.
Il nome di tutti i donatori, a meno che non siano d’accordo, verranno elencati sul sito di Italia Nostra, sez. Varese (www.italianostravarese.org)
Di seguito, una breve descrizione della storia del sito e delle principali opere da eseguire.
Da un’accurata indagine storica svolta all’archivio comunale, svolta nel 2000 in occasione del progetto degli interventi per la valorizzazione di S. Maria del Monte, si era rinvenuto un documento datato 17/5/1910 che attribuisce, senza ombra di dubbio, all’Arch. Sommaruga la paternità del progetto “della scalea che dalla strada comunale del Ceppo ….conduce alla strada superiore per le Tre Croci”, ed all’Impresa De Grandi la sua esecuzione (vedi documento allegato). Si tratta della comunicazione di inizio dei lavori che la Società Varesina per Imprese Elettriche, che aveva anche realizzato la Funicolare, fa al Sig. Alfonso Bregonzio all’epoca Sindaco del comune di Santa Maria del Monte, poi accorpato a quello di Varese.
Esiste pure la domanda che la stessa società rivolge al Sindaco per tale opera, corredata da un disegno in scala 1 : 50 che però non riporta la firma del Sommaruga, in tale domanda si finalizza l’opera “per migliorare e facilitare l’accesso dalla Stazione di arrivo della funicolare all’abitato di S. Maria del Monte e specialmente allo storico Santuario; si precisa che sarà necessario demolire un tratto di circa quattro metri del “muro formante parapetto della strada verso valle”. La Commissione Edilizia concede il nulla osta, che poi il Sindaco rettifica raccomandandosi che i primi gradini della scalea non invadano in alcun modo la sede stradale. Tale sede stradale si è scoperto che era già stata oggetto di rettifica al momento della costruzione della stazione di arrivo della Funicolare, infatti la stessa società in data 5/11/1907 chiede di poter arretrare la sede stradale di circa tre metri per poter realizzare l’edificio, costituendo così un’ansa sulla via del Ceppo che in origine risultava rettilinea.
Purtroppo questa scoperta non ha avuto nessuna eco né sulla stampa (salvo un articolo su La Prealpina e su Tracce di qualche anno prima) né su pubblicazioni o sulle informazioni turistiche; non è mai stato installato nessun cartello segnaletico dell’opera.
Per cui la Sezione di Varese di Italia Nostra intende promuoverne il restauro e far conoscere un’opera del Sommaruga praticamente inedita, in occasione del centenario della sua morte.
I lavori riguardano essenzialmente il completamento del progetto di restauro già iniziato nel 2001 dall’Amministrazione Comunale, come primo lotto e mai completato con un secondo lotto di lavori.
La Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Milano aveva già approvato, in dato 24/10/2000, gli interventi e le lavorazioni previste per il restauro, anche l’Ente Parco regionale del Campo dei Fiori in data 23/10/2000 aveva espresso parere favorevole al progetto. Ora vorremmo riprendere quel progetto e riproporre il completamento dell’opera, oltre ad eseguire opere di ordinaria manutenzione come l’estirpazione della vegetazione infestante o la ripitturazione con ciclo ferro-micaceo delle opere in ferro già eseguita ma che dopo più di 15 anni è necessario ripetere.
Oltre a queste opere manutentive si prevede una ripulitura delle opere in pietra, in particolare i cippi che sostengono i pali in ferro battuto, probabili opre del fabbro Mazzuccotelli che spesso collaborava col Sommaruga, con le tecniche descritte nel computo metrico; i gradini in pietra andranno risistemati nei punti in cui risultano smossi e quindi rifugati con malta di cemento scura tra alzata e pedata.
I corpi illuminanti posti sulla sommità dei pali costituiti da lanterne di serie, risultano posticci e sicuramente non congruenti con le tipologie originali. Infatti si può dimostrare con foto riprese nel 1999 che ancora esisteva un palo con una una sfera di vetro opalino (vedi foto allegata).
Si propone quindi di sostituire i corpi illuminanti a lanterna con altri di tipo sferico in vetro opalino, con lampada o calotta schermata verso l’alto, del diametro di 50 cm.
La scalea del Sommaruga e gli elementi di arredo annessi erano alla base della matrice geometrica di alcuni dei manufatti della piazzetta di incrocio tra le vie Fincarà, Moriggi e Sommaruga, che costituisce la porta di ingresso al borgo dall’uscita della funicolare, e poi tra le vie Sommaruga e Bianchi; in particolare i cippi in granito posizionati all’intersezione delle vie, ora risultano monchi e insignificanti senza i pali ed i corpi illuminanti previsti dal progetto originario, uno di questi è addirittura sparito.
Si prevede quindi di mettere in opera questi 3 pali con corpo illuminante a sfera uguali agli altri 4 previsti sulla scalea in sostituzione di quelli esistenti.
Ai fini della possibilità di deduzione o detrazione dell’importo, nei limiti previsti dalla legislazione vigente al momento della erogazione liberale, è necessario effettuare il versamento a mezzo bonifico, specificando nella causale: “Nome e Cognome del donatore o Nome dell’impresa, Codice fiscale o Partita IVA, e-mail del donatore, e la dizione erogazione liberale per restauro della Scalea di Sommaruga a Santa Maria del Monte, Varese”
Occorre conservare copia del pagamento e la ricevuta che verrà rilasciata da Italia Nostra. Il versamento può essere fatto anche con assegno.
Secondo la legislazione attualmente in vigore – per il 2017 – , le erogazioni liberali effettuate dai privati si possono dedurre dal reddito fino ad un massimo del 10% dell’imponibile oppure portare in detrazione dalle imposte nella misura del 26%.