Inaugurazione della Scalea del Sommaruga a S. Maria del Monte

Inaugurazione della Scalea del Sommaruga a S. Maria del Monte (Sacro Monte di Varese)

L’architetto Giuseppe Sommaruga (Milano 1867 – 1917) fu uno dei maggiori protagonisti del Liberty varesino. Tra il 1908 e il 1914 lavorò a Varese per la realizzazione di importanti progetti quali il Grand Hotel Campo dei Fiori e il Palace Hotel. È considerato il caposcuola di tutta una corrente modernista che fu poi inglobata nella definizione di stile Liberty italiano.

In quest’opera, di cui l’arch. Bosetti ha accertato la paternità attraverso una ricerca dedicata presso gli archivi comunali, si ritrovano alcuni elementi compositivi che richiamano altri famosi progetti dello stesso architetto. In un documento datato 17 maggio 1910, la “Società Varesina per Imprese Elettriche”, che aveva anche realizzato la Funicolare, comunica l’inizio dei lavori “della scalea (…) secondo il progetto del chiarissimo Sig. Arch. Sommaruga”. L’Impresa De Grandi ne curò l’esecuzione.

I ferri battuti dei parapetti e dei lampioni sono da attribuire alla bottega del mastro ferraio Alessandro Mazzucotelli (Lodi 1865 – 1938), che realizzò anche le opere in ferro battuto al Grand Hotel Campo dei Fiori.

La Sezione di Varese di Italia Nostra, nell’anno del centenario della morte del Sommaruga (2017), ha promosso una sottoscrizione tra i soci e suoi simpatizzanti per il restauro della scalea e per far conoscere un’opera dell’arch. Giuseppe Sommaruga praticamente inedita, che versava in uno stato di manutenzione molto carente.

A questi contributi si sono aggiunti anche quelli del Consiglio Regionale di Italia Nostra tramite il “Lascito Monti” finalizzato ad opere di restauro in provincia di Milano (Varese, anche se non in provincia di Milano, a quei tempi era uno dei luoghi di villeggiatura della borghesia milanese) e della Fondazione Comunitaria del Varesotto che ha voluto così rimarcare il suo impegno per la tutela e la salvaguardia del patrimonio artistico locale.

L’ing. Carlo Mazza (Presidente Italia Nostra Varese)

Il manufatto era stato progettato dall’arch. Sommaruga nel 1910 a completamento dei lavori della funicolare per il Sacro Monte, per agevolare la salita al Santuario collegando le attuali due vie Fincarà e Sommaruga. Pur trattandosi di un’opera meramente funzionale era caratterizzata da elementi decorativi che per l’epoca costituivano una novità. I ferri battuti del Mazzucotelli sono dei capolavori, che andavano salvati e valorizzati.

Un dettaglio dei ferri battuti del Mazzucotelli

Il progetto di restauro è stato curato dall’arch. Bruno Bosetti, coadiuvato dall’ing. Massimo Propersi, entrambi consiglieri della sezione, ed è consistito nel riposizionamento e sigillatura di gradini e cippi in pietra, nella ripulitura e protezione con apposite tecniche sia dei manufatti in pietra sia di quelli in ferro battuto. I lavori sono stati eseguiti dall’impresa di restauri Arkè di Varese.

Il progettista del restauro, arch. Bruno Bosetti (vice-Presidente Italia Nostra Varese)

Una particolare attenzione e ricerca ha richiesto la scelta dei nuovi corpi illuminanti, visto che quelli esistenti (sia a lanterna che sferici) risultavano incongrui con la tipologia dei pali in ferro battuto, in quanto avvitati tramite degli spezzoni di ferro posticci. Dopo un’accurata ricerca documentale su quella che poteva essere la tipologia delle lampade originali, considerati gli altri modelli di lampade su pali in ferro battuto, ad esempio sull’edificio di arrivo della funicolare del Campo dei Fiori, in accordo con la Soprintendenza, si è deciso di installare quelle di tipo “a lampara” appese ai bracci sporgenti dei pali, che con ogni probabilità erano stati predisposti a questo scopo.

L’iter burocratico per la realizzazione dell’opera è stato particolarmente laborioso in quanto si tratta di opera pubblica realizzata da un soggetto privato in osservanza dell’art. 20 del D.Lgs. N°50 del 18/04/2016, per cui si è dovuta stipulare un’apposita convenzione, oltre a dover richiedere l’approvazione degli Enti preposti. In più si è anche dovuto attendere la realizzazione di opere di messa in sicurezza di alcuni massi pericolanti.

All’epoca l’opera era stata costruita in meno di un anno, il restauro è durato poco più di un mese, ma siamo comunque stati impegnati per circa tre anni. In ogni caso, siamo riusciti a portare a termine i lavori che erano già stati ultimati a dicembre 2019, ma che poi – causa stagione invernale e lock-down – non si sono potuti inaugurare a tempo debito.

Il Sindaco di Varese, dr. Davide Galimberti

L’inaugurazione si è quindi svolta domenica 11 ottobre 2020 alla presenza tra gli altri anche del sindaco di Varese Davide Galimberti e si è proceduto al taglio del nastro con l’inaugurazione ufficiale di quest’opera che viene riconsegnata alla comunità nel suo splendore originario. Questo restauro vuole essere di buon auspicio per un susseguirsi di opere di recupero e riqualificazione di tutta la zona del Sacro Monte e vuole inoltre rappresentare un buon esempio di restauro in collaborazione tra enti privati e amministrazione pubblica.