Riscoprire Brescia (9/6/2018)
Viaggiare con Italia Nostra non è mai banale. Dice: “Brescia? Ci sono già stato, non mi interessa”. Soprattutto se a parlare è uno che abita nelle vicinanze. E invece no. Sabato 9 giugno questa bella città, scelta come meta dalla sezione di Varese, ci ha rivelato una serie di novità inaspettate.
Anzitutto la Pinacoteca Tosio-Martinengo, riaperta di recente dopo una chiusura di 9 anni per ristrutturazione. Ricchissima di opere dei pittori e degli scultori più importanti dal Rinascimento all’Ottocento, richiederebbe una serie di visite successive per poter essere goduta appieno. Tuttavia, grazie ad una guida bravissima, siamo riusciti ad emozionarci e a restare incantati di fronte ad un’adorazione di Lorenzo Lotto, ad un angelo di Raffaello, alla purezza delle linee marmoree di Canova e di Thorvaldsen, al realismo del Romanino e del Pitocchetto. Ed abbiamo potuto capire il significato ed il valore della pittura bresciana del Rinascimento, che, oltre al Romanino, vanta nomi come Foppa, Savoldo, Moretto.
Due passi per le vie del centro città – sempre gradevoli da percorrere grazie al traffico scarso e ai bei palazzi che vi si affacciano – ci hanno condotto al Museo di Santa Giulia, dove la mostra Tiziano e la pittura del Cinquecento tra Venezia e Brescia ci ha aperto altri nuovi affascinanti orizzonti artistici.
Infine, una visita al Parco Archeologico, patrimonio UNESCO dal 2011, ci ha consentito di chiudere in bellezza una luminosa e calda giornata ormai estiva. Solo dal 2013 è possibile accedere al Capitolium, dal 2014 al teatro e dal 2015 all’edificio più straordinario: il Santuario di età repubblicana (secondo quarto del I secolo a.C.). Un monumento in cui, a dispetto del tempo, sono sopravvissuti gli affreschi delle pareti, il pavimento e alcuni arredi di culto. E’ evidente che chi, come me, aveva visitato Brescia prima di quegli anni non aveva potuto ammirare quell’area se non dall’esterno e da lontano.
Tra queste rovine e in altri luoghi della città, le sculture di un artista contemporaneo, Mimmo Paladino, intrecciano con il passato, antico e recente, un interessante dialogo. I Testimoni, in particolare, mi hanno affascinato: personaggi scolpiti nel tufo, che richiamano espressioni artistiche primitive e che sembrano proteggere, immobili severi custodi, l’antica area del tempio.
Davvero una scoperta questa visita a Brescia.
Gioia Gentile